
Il bullismo è un comportamento aggressivo e di prevaricazione ripetuto nel tempo da parte di singoli o gruppi di persone. Gli atti di bullismo, sia fisici che verbali, possono essere molto gravi e si configurano come reati veri e propri puniti con la reclusione. Anche per chi assiste ad atti di bullismo – senza intervenire o denunciare – sono previste pene severe. Quando gli atti di bullismo avvengono su Internet e con l’uso dei social network si parla di Cyberbullismo. Il bullismo rivolto contro ragazze e ragazzi LGBTQIA+ – Lesbiche Gay Bisessuali Transessuali Queer Intersex Asessuali – si definisce bullismo omofobico e transfobico.
Breve elenco di atti di bullismo, a titolo di esempio:
- insulti e prese in giro
- offese per l’aspetto fisico
- esclusione da gruppi o persistente non considerazione
- uso di soprannomi volgari
- offese per l’orientamento sessuale
- offese per il colore della pelle, origini o religione
- minacce o costrizione a fare qualcosa contro la propria volontà
- telefonate o email offensive
- danneggiamenti o furti di oggetti personali
- violenze fisiche (spinte, calci, pugni).
Gli atti di bullismo sono caratterizzati dal ripetersi delle aggressioni, sia fisiche che verbali. Spesso chi assiste a episodi di bullismo non interviene per aiutare la vittima.
La definizione di bullismo si trova nella nuova Legge n. 70 del 2024: “l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”. Chi viene ritenuto colpevole rischia pene pesanti. Se chi compie atti di bullismo ha meno di 14 anni ne risponde chi ha la responsabilità genitoriale. Se ha più di 14 anni gli atti sono reati punibili con la reclusione da 1 a 7 anni. Inoltre sono previste pene severe anche per chi assiste come testimone di atti di bullismo e non interviene o non denuncia, con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Il cyberbullismo utilizza le tecnologie informatiche per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere dai gruppi di amici altre ragazze o ragazzi. La rete viene utilizzata per diffondere immagini o video diffamanti, veri o falsi che siano, attraverso social network, messaggi, chat, forum. Se il materiale riguarda atti di intimità o sessualità, questa forma di bullismo prende il nome di revenge porn.
Alcuni esempi di cyberbullismo: minacce, calunnie, insulti, diffusione di video imbarazzanti, furto d’identità, creazione di falsi profili e di false immagini. Tutte le azioni di cyberbullismo sono un reato perseguibile con una denuncia. La denuncia è più efficace se viene effettuata senza ritardi, in quanto con il tempo diventa sempre più difficile fermare la diffusione del materiale online.
Dal 2017 in Italia è stata introdotta la Legge di contrasto al cyberbullismo che prevede azioni di prevenzione nelle scuole e la presenza in ogni scuola di un insegnante referente contro il bullismo e il cyberbullismo a cui studenti, studentesse e famiglie possono segnalare situazioni problematiche. Le vittime di cyberbullismo hanno il diritto di chiedere ai gestori dei siti l’oscuramento e la rimozione o il blocco di qualsiasi contenuto offensivo. I gestori del sito hanno l’obbligo di provvedere entro 48 ore. Se il gestore non rimuove i contenuti ci si può rivolgere al Garante della Privacy che interviene entro le successive 48 ore e impone l’eliminazione dei contenuti offensivi.
Per segnalare atti di cyberbullismo al Garante della Privacy occorre compilare e inviare il Modello per la segnalazione/reclamo. Dal punto di vista legale, chi pratica cyberbullismo rischia pene molto severe soprattutto in caso di diffusione di immagini e video di minorenni. Su Generazioni Connesse – creato dal MIUR con il contributo della Commissione Europea – si trovano informazioni sull’uso di Internet per giovani e famiglie.
Il modo migliore per contrastare il bullismo è parlarne con le amiche e gli amici, con gli insegnanti e con i familiari.
Per avere dei consigli da parte di una persona esperta puoi rivolgerti al Telefono Azzurro, al numero gratuito 19696, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.
A Oristano ci si può rivolgere a:
- Spazio giovani Oristano : sportello di ascolto psicologico per genitori e ragazzi
- Polizia Oristano https://questure.poliziadistato.it/it/Oristano
- Asl 5 di Oristano, con i Servizi Socio Sanitari Territoriali e i Servizi Dipendenze e Consultorio Familiare: https://www.asl5oristano.it/servizio/consultori-familiari/
Dove:
Distretto di Oristano
- Oristano
Distretto di Ales-Terralba
- Ales
- Terralba
- Mogoro
Distretto di Ghilarza-Bosa
- Ghilarza
- Bosa
- Santulussurgiu
- Cuglieri
Come accedere al servizio
Accesso spontaneo senza impegnativa, previo appuntamento presso la sede del consultorio
Cosa serve
Tessera sanitaria e precedente documentazione sanitaria
Costi e vincoli
Accesso gratuito
Pagamento ticket solo per i prelievi citologici fuori screening e per i tamponi cervico-vaginali
Consultorio familiare Oristano
- via Carducci 41, quarto piano , Oristano
- numero di telefono Servizio Sociale 0783 317011 0783 317718
- numero di telefono Psicologa 0783 317087
- numero di telefono Psicologa (accettazione) 0783 317700
- numero di telefono area ostetrico-ginecologica 0783 317076
- E-mail Area ostetrico-ginecologica or@asloristano.it
- E-mail Servizio Sociale or@asloristano.it
- E-mail Area psicologica or@asloristano.it
Orari
Area psicologica
- Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14
- il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30
Area ostetrico-ginecologica
- Dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30
- il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17,30
Servizio sociale
- Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
- il martedì e giovedì pomeriggio dalle 16 alle 17
- Psicologi specializzati ad Oristano:
- https://www.guidapsicologi.it/studio/bullismo/oristano
https://www.asl5oristano.it/strutture/neuropsichiatria-dellinfanzia-e-delladolescenza-oristano/
- Di fronte a una situazione di pericolo puoi telefonare al numero emergenza 112, per parlare con la Polizia o con i Carabinieri. Per effettuare una segnalazione di bullismo puoi: usare l’App YouPol che trasmette al Commissariato di zona anche la geolocalizzazione del telefono; usare il servizio Segnala online della Polizia; rivolgerti direttamente al Commissariato di Polizia più vicino – gli indirizzi si trovano su Dove siamo; usare l’App 112 WhereAREU per chiamare il Numero di Emergenza Europeo 112, invia automaticamente i dati di localizzazione. E’ necessario registrarsi e inserire nome, cognome e numero di telefono. E’ possibile effettuare anche una “chiamata silenziosa” o chattare con un operatore.
Risorse utili
- MaBasta!
Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti
Promuove la campagna di debullizzazione delle classi nelle scuole italiane. Si trova anche su Facebook.com/mabasta.bullismo - Una vita da social
Campagna educativa itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo, a cura della Polizia Postale. Si trova anche su Facebook.com/unavitadasocial/
- Legge n. 70/2024 su prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo
Norme entrate in vigore il 14 giugno 2024, con la previsione di pene più severe per atti di bullismo, cyberbullismo e mancato intervento di chi ne è testimone.
- Sito della Polizia di Stato – “Insieme per la Sicurezza” www.commissariatodips.it Informazioni sulla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, con risorse educative per studenti e famiglie.
- Save the Children www.savethechildren.it Fornisce risorse e strumenti per la prevenzione e la gestione del bullismo, oltre a guide per i genitori.
- Unicef Italia – Bullismo e Cyberbullismo
www.unicef.it/diritti-bambini-italia/bullismo-cyberbullismo Offre informazioni sui diritti dei bambini e adolescenti, oltre a risorse per combattere il bullismo.
Educazione Digitale www.educazionedigitale.it Risorse per educatori e genitori su come insegnare ai giovani a navigare in sicurezza nel mondo digitale.
Il termine sexting deriva dall‘unione delle parole sex e texting e significa inviare o condividere immagini e video di sesso. Ritrarre se stessi, scambiare materiale intimo o a sfondo sessuale è un comportamento diffuso, soprattutto tra adolescenti. Le immagini private, inviate a un partner all’interno di un contesto di fiducia reciproca, se vengono successivamente inoltrate a terzi senza nessun consenso diventano un caso di revenge porn perseguibile per legge: si tratta di un fenomeno sempre più frequente che si realizza attraverso gli smartphone, piattaforme o bacheche di foto online. Con revenge porn si intende quindi un atto di condivisione di pornografia non consensuale e un abuso sessuale tramite contenuti visivi.
Rientrano nella definizione di revenge porn atti come:
- Invio non consensuale di materiale acquisito durante la pratica del sexting
- Ripresa di immagini e video di atti sessuali senza il consenso della persona ripresa
- Ripresa di immagini e video di atti sessuali con il consenso della persona ripresa ma successivamente inviati a terzi senza che la vittima ne sia a conoscenza
- Hacking di spazi cloud al fine di trovare e possedere materiale sessualmente esplicito raffigurante la vittima
Nel luglio del 2019 è entrato in vigore l’art. 612 ter del Codice Penale – il cosiddetto Codice Rosso – che prevede la reclusione da uno a sei anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro per chiunque sottragga, invii, ceda, pubblichi o diffonda contenuti sessualmente espliciti destinati a rimanere privati senza il consenso delle persone rappresentate. È inoltre fondamentale sapere che la pena si inasprisce in casi in cui la vittima ritratta nei contenuti espliciti sia coinvolta in una relazione sentimentale con chi ha diffuso i suddetti contenuti, sia minorenne o incapacitata a fornire consenso (ad esempio in uso e abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti) o sia in stato di gravidanza. Anche il solo possedere materiale intimo non consensuale sui propri apparecchi tecnologici diffuso precedentemente costituisce reato.
Gli atti di revenge porn si possono segnalare online al Garante per la protezione dei dati personali su Segnalazione per prevenire il fenomeno Revenge Porn – a cui si accede tramite SPID – oppure, senza autenticazione, con la compilazione online del Modulo Revenge Porn.
Suggerimenti per l’uso consapevole delle piattaforme
- Verifica periodicamente le impostazioni di privacy dei tuoi account e dei tuoi profili social
- Cambia periodicamente le password e non condividerle
- Non dare l’amicizia sui social a persone sconosciute
- Non diffondere dati sensibili su piattaforme di messaggistica o sui social
- Effettua lo screenshot di eventuali contenuti offensivi e dei profili da cui provengono
- Non rispondere ai messaggi di persone sconosciute e non rispondere a messaggi provocatori
- Segnala immediatamente al gestore del sito e alla Polizia postale la diffusione di un contenuto offensivo
- Per prevenire il sexting, non ritrarre un contenuto esplicito in cui si vedano anche lineamenti del volto, tatuaggi o in cui si possa riconoscere l’ambiente o il contesto in cui ci si trova
- Disattiva il GPS prima di scattare foto o ritrarre video intimi
- Utilizza piattaforme (ad es. Rumuki, Dust o Confide) che consentono di inviare messaggi a timer (si autodistruggono dopo una quantità di tempo decisa dalla persona che manda contenuti), che non permettono di salvare file multimediali (quali foto e video) e che impediscono o avvisano qualora l’altra persona dovesse acquisire screenshot
- Installa un buon antivirus per proteggerti dai malware come gli spyware
- Una volta inviati o ricevuti, elimina i contenuti a sfondo sessuale dal dispositivo.
Di fronte alla diffusione di proprie immagini e video online è utile chiedere aiuto a una persona esperta, anche solo per un consiglio. E’ possibile rivolgersi al Telefono Azzurro, al numero gratuito 19696, attivo tutti i giorni 24 ore su 24. In caso di emergenza contattare al telefono il n. 112 oppure tramite l’App 112 Where ARE U che invia automaticamente i dati di localizzazione. E’ necessario registrarsi e inserire nome, cognome e numero di telefono. E’ possibile effettuare anche una “chiamata silenziosa” o chattare con un operatore.
A Oristano puoi rivolgerti a:
- Per denunciare un abuso puoi rivolgerti al Commissariato di Polizia più vicino o inviare una segnalazione online alla Polizia.
La segnalazione si può fare anche con l’App YouPol che, in caso di emergenza, invia alla Polizia anche la geolocalizzazione del telefono.
- Per ricevere un supporto telefonico e consigli puoi chiamare il numero gratuito 1522 Antiviolenza e Stalking – attivo tutti i giorni 24 ore su 24 – a cura del Dipartimento Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
- È anche possibile segnalare online azioni di odio, bullismo o revenge porn su Permesso negato, una no-profit di promozione sociale che fornisce supporto tecnologico e feedback legale alle vittime di pornografia non consensuale.
- Spazio giovani Oristano
Sportello di ascolto psicologico per genitori e ragazzi
https://www.comune.oristano.it/it/servizi/servizio/Spazio-Giovani-Oristano-00001/
- Asl 5 di Oristano, con i Servizi Socio Sanitari Territoriali e i Servizi Dipendenze e Consultorio Familiare
https://www.asl5oristano.it/servizio/consultori-familiari/